Venerdì 25 Novembre alle 20 al Roofless Surf Shop, a Bogliasco in Via Giuseppe Mazzini 153, un’occasione unica per approfondire la scienza delle tavole da surf. Ospite della serata Riccardo Rossi, ingegnere fondatore di Red Fluid Dynamics, studio di ricerca e sviluppo che ha all’attivo collaborazioni con Futures Fins, Firewire e Sequoia. Riccardo ha aiutato diverse aziende del surf a migliorare i propri prodotti attraverso la CFD (Computational Fluid Dynamics), la scienza che grazie alle simulazioni eseguite da potenti computer spiega il movimento di fluidi come l’acqua o l’aria. La CFD è utilizzata in diverse industrie nella fase di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti per ottimizzare il design dei prototipi prima di passare ai test fisici. Un modo di lavorare adottato da oltre 20 anni nel mondo automotive e nell’industria aerospaziale, quindi perché non nel surf?
All’evento di venerdì, oltre ad un accenno sulla CFD e la scienza delle tavole da surf, Riccardo ci spiegherà soprattutto perché le pinne hanno una certa forma, come mai sulle onde piccole funziona meglio un tail anziché un altro, in che modo un rail si aggancia alla parete dell’onda e via dicendo. Ad accompagnare Riccardo Rossi ci sarà Andrea Lamorte, atleta Sequoia, brand che ha sposato pienamente la scienza di RED Fluid Dynamics. Andrea è reduce anche da un mese di luna di miele in Australia dove ovviamente non si è fatto mancare la possibilità di surfare e soprattutto allenarsi con i migliori. L’abbiamo sentito per scambiare quattro chiacchiere: di seguito il resoconto dell’intervista.
Allora Andrea, dicci la verità: la luna di miele in Australia era solo una scusa per andare a fare una full immersion di surf training con i migliori del mestiere?
È che ho scelto la donna giusta, quello è il segreto. Devo dire che anche i coach dei training centre dove sono stato erano sorpresi, si sono fatti una grossa risata. Sono stato prima a Manly nell’High Performance Centre dove lavora anche Thomas Cravarezza, storico surfista ligure che si è trasferito tanti anni fa ormai. Hanno una struttura incredibile: tatami, rampe per gli air, sale pesi, sauna, bagno turco. Un luogo aperto a tutti, anche ai surfisti normali come me che vogliono allenarsi in maniera professionale. Mi hanno fatto capire che in Italia visto che si va in mare così poco è fondamentale prima di tutto farsi trovare pronti, quindi la condizione fisica è il focus numero uno.
E poi? Sei andato anche in Gold Coast no?
Sì lì ho avuto il piacere di essere seguito dal preparatore atletico di Jack Robinson. Abbiamo fatto video analisi con l’obiettivo di potenziare il mio air game. Dopo la parte teorica, ci siamo lanciati sui trampolini e nella rampa da skate con atterraggio sui cuscinoni: utilissimo, una roba incredibile. Nell’ultima uscita in Italia ho già sentito dei miglioramenti, sento che sto per chiudere un bel frontside air. In generale sono molto contento di aver visto cose fatte molto bene, con strutture di altro livello, ma cose che comunque già avevo in mente.
Quindi cosa hai riportato a casa per i tuoi allievi?
Ho preso begli spunti da portare a casa, chi frequenta il surf training ha già avuto un assaggio.